Risonanza Magnetica della sella turcica

In cosa consiste 

La risonanza magnetica della sella turcica (a volte sintentizzata con la sigla RMN sella turcica) è un esame indicato per lo studio dell’ipofisi, una piccola ghiandola che è deputata alla produzione di ormoni fondamentali per la regolazione di diversi organi, come ad esempio la tiroide, le ovaie, i testicoli e le ghiandole surrenali. L’ipofisi si trova nella parte posteriore del cranio, adagiata su una struttura ossea nota con il nome di “sella turcica”.
Attraverso l’utilizzo di campi magnetici e onde radio, questo test consente di ottenere immagini tridimensionali della ghiandola e delle strutture vicine. Si tratta di un esame non invasivo e assolutamente indolore, e a differenza di altre tecniche di scansione non espone il paziente a radiazioni ionizzanti.

La procedura è piuttosto semplice. Il paziente viene aiutato a distendersi correttamente sul lettino (solitamente a pancia in giù) e attorno al suo capo viene posizionato un apposito macchinario, simile ad un casco. Nella maggior parte dei casi viene quindi somministrato un mezzo di contrasto per via endovenosa per migliorare la precisione dell’esame. La scansione può durare dai 30 ai 45 minuti e non provoca alcun fastidio, ad eccezione del rumore. Per la buona riuscita dell’esame il paziente deve rimanere immobile durante l’acquisizione delle immagini.

La conformazione dell'apparecchio ed il tempo necessario all'esecuzione dell'esame possono indurre nel paziente sottoposto all'indagine RMN una sensazione di "claustrofobia". Per alleviare il disturbo provocato dal rumore vengono in genere fornite delle cuffie. Inoltre la risonanza può essere sospesa in qualsiasi momento, se necessario.

A cosa serve 

La risonanza magnetica della sella turcica consente di analizzare nel dettaglio la forma e le dimensioni dell’ipofisi e può quindi fornire diverse formazioni utili su eventuali patologie a carico di questa ghiandola.

Come prepararsi 

Solo in caso di utilizzo del mezzo di contrasto, il paziente deve presentarsi all’appuntamento a digiuno da almeno 4 ore.
Prima dell’inizio dell’esame è inoltre necessario togliere le lenti corneali a contatto, che possono deformarsi sotto l’azione del campo magnetico, oltre ad eliminare il trucco dal viso e dagli occhi (può infatti interferire negativamente sulla qualità dell’esame).

Dopo l'esame 

Una volta terminato l’esame il paziente può riprendere immediatamente le normali attività della vita quotidiana.

Non sono presenti strutture coinvolte